Recensione carta per acquerello Tiger 300 g blocco 20 fogli
Bentornati su a Drop of Color, il post di oggi mi è stato espressamente richiesto e con immenso piacere condivido l’esperienza ricavata con la carta per acquerello Tiger.
Sto parlando di un prodotto reperibile solo nei negozi Flying Tiger Copenhagen presenti in tanti centri commerciali.
Mi è stato chiesto se l’avessi provata e come mi fossi trovata, se fosse adatta per far pratica e creare particolari effetti. Ebbene, cercherò di rispondere a tutti i possibili quesiti su questa carta per acquerello super economica Tiger.
Recensione carta per acquerello Tiger
La carta per acquerello Tiger è un prodotto molto, molto economico. Non ricordo precisamente il prezzo, son passati mesi da quando feci shopping da Tiger e comprai diversi articoli (traducete in “una vagonata di cose”), ma mi sembra di ricordare un costo attorno ai 4-5 euro.
Nello specifico sto parlando del blocco di carta per acquerello da 20 fogli, carta di cellulosa, collato su 4 lati, misura 18×24 cm.
Il fatto che si tratti di una carta di cellulosa, oltretutto molto economica, già basta ad escludere ogni ipotesi di realizzarvici lavori elaborati che richiedono molta acqua, più velature e tutto ciò che in pratica si riassume nella tecnica dell’acquerello tradizionale.
E’ una carta che indubbiamente ha i suoi grossi limiti, ma che per diversi aspetti può essere presa in considerazione da chi non è propriamente alle prime armi, per lavori veloci, schizzi, doodle, tecnica bagnato su asciutto e tecniche miste.
Di certo non la consiglio ai principianti; lavorare su una carta come questa, se non si è già ad un buon livello nell’apprendimento della tecnica, è controproducente e può rivelarsi un’esperienza frustrante del tutto inutile.
La grammatura è di 300 g/mq, che è adeguata, ma confrontandola con altre carte di cellulosa con identica grammatura, questa di Tiger da la sensazione di essere più sottile e leggera, anche se di fatto non lo è.
E’ una carta a grana fine dalla texture molto regolare, aspetto tipico delle carte di cellulosa pressate a caldo. Al tatto la consistenza è davvero strana, liscia e scorrevole tra i polpastrelli, non fa il minimo attrito, cosa che solitamente accade con carte analoghe.
Non è assolutamente adatta alla tecnica bagnato su bagnato, il colore non rende, non si espande e non crea sfumature belle ed interessanti, il tutto risulta troppo omogeneo. Di buono c’è che anche passando con insistenza il pennello sulla superficie bagnata, questa non si increspa facilmente e non fa pallini.
A suo favore, però, si può dire che come carta da studio, per lavori veloci e poco bagnati, può risultare parecchio valida.
Un esempio ve lo offro mostrandovi questa composizione di rose, realizzata -oltretutto- quando avevo ancora poca esperienza e stavo appena cominciando a capire la gestione dell’acqua e del colore.
Tutto sommato la carta per acquerello Tiger ha reso un risultato buono.
Su un lavoro veloce, poco bagnato come nell’esempio, la carta si è comportata bene. Devo dire che temevo si imbarcasse anche con poca acqua, invece è rimasta perfettamente tesa e non si sono formate increspature.
La carta per acquerello Tiger ora la uso tantissimo: per esercitarmi, provare colori e mescolanze, creare le mie palette personali, elaborare nuove composizioni floreali e studiare tonalità e disposizione dei vari elementi così da ottenere un insieme armonioso e bello. Insomma, nonostante la sua qualità bassa, la sfrutto in diversi modi.
Come accennato sopra, il blocco è collato sui 4 lati: questo serve a tenere la carta tesa in modo che una volta ricevuta l’acqua non si affossi o gonfi (termine tecnico “imbarcarsi”). C’è un angolo del blocco che non è stato incollato, questa premura rende molto più facile staccare il foglio dal blocco una volta terminata l’opera.
In conclusione, vista la mia esperienza, la carta per acquerello Tiger qualche punto lo prende. Considerate che è davvero davvero economica; carta della stessa fattura costa 2-3 volte tanto.
Riassumendo i pro e i contro della carta per acquerello Tiger possiamo dire:
– CONTRO –
- sconsigliata ai principianti
- non adatta ad opere elaborate
- non consigliata per tecniche bagnato su bagnato
- inadatta all’applicazione di molte velature
- con la tecnica bagnato su bagnato il colore non si diffonde in maniera apprezzabile
- sfuma abbastanza bene ma tende a fare anche macchie se si osa con l’acqua
- colori spenti
– PRO –
- economica
- formato pratico anche fuori casa
- blocco collato sui 4 lati con angolo non collato
- consigliata con la tecnica bagnato su asciutto
- adatta a lavori veloci, doodle e schizzi
- consigliata per esercizi e studio
- non si imbarca facilmente
- non fa pallini
Se ve lo state chiedendo, la palette usata per dipingere queste rose è la Pastel Dreams di Prima Marketing: qualità artista, pigmenti finissimi, brand made in Corea.
Il pennello usato all’epoca fa parte di un set di 9 pennelli per acquerello Mudder, economicissimo ma per alcuni aspetti valido, ora messo da parte per via del manico, troppo lungo per i miei gusti, ma la cui qualità di setole, sintetiche simil-kolinsky, non è male!
Un post che potrà esservi utile se siete in cerca di una palette di colori in godet economici ma validi per fare pratica è quello sul set da 12 acquerelli Pebeo.